Giù le mani!

pasoliniCon un post pubblicato ieri sul blog di Beppe Grillo, Paolo Becchi, il “filosofo” del Movimento 5 Stelle, ha tentato di appropriarsi dell’eredità intellettuale di Pier Paolo Pasolini citando il verso di una sua poesia: “Adesso i giornalisti di tutto il mondo (compresi quelli delle televisioni) vi leccano (come credo ancora si dica nel linguaggio delle Università) il culo”. Il professor Becchi ha usato l’intellettuale Pasolini come una clave per dare in testa agli “intellettuali” de La Repubblica. E fin qui passi, anzi si può perfino condividere lo scopo. I problemi sono altri. Primo: il verso richiamato da Becchi andrebbe riportato interamente: “Adesso i giornalisti di tutto il mondo (compresi quelli delle televisioni) vi leccano (come credo ancora si dica nel linguaggio delle Università) il culo. Io no, amici. Avete facce di figli di papà. Buona razza non mente”. Pasolini in quella poesia (Il Pci ai giovani!!) parla dei fatti di Valle Giulia, schierandosi dalla parte dei poliziotti, non dei manifestanti universitari. Secondo: come capita alle icone, Pasolini è strattonato spesso di qua e di là, citato a sproposito, evocato per comodità. Salvo poi essere gettato nel fuoco quando occorre liberarsene. Gli intellettuali di sinistra italiani, da Asor Rosa a Sanguineti, lo sanno bene. Forse sarebbe meglio citarlo un po’ meno e leggerlo di più.

5 risposte a "Giù le mani!"

  1. Mentre in Pasolini riconosco la grandezza nell’aver preconizzato l’Italia di oggi, e la crudele barbarie che ne caratterizza la società, Moravia mi risulta più indigesto. “Gli indifferenti” è un lavoro nel quale percepisco fin dall’inzio un senso di insoddisfazione, di incompiutezza esistenziale che mettono adisagio il lettore come raramente capita. No Moravia non lo sopporto proprio. Mi tarpa le ali. Mi impedisce di volare. Leggere tutto sommato è un anelito alla libertà. Sia chiaro ! E’ solo colpa mia, della mia ignoranza, della mia insensibilità !

  2. come molti grandi autori forse anche Pasolini si presta a molte interpretazioni, essendo il suo un pensiero con molte sfaccettatura. Credo che sia sbagliato demonizzare la cultura che passa attraverso la rete e che consente di approfondire ogni aspetto della conoscenza in maniera più distribuita nella massa. Memorabili in questo alcuni documentari che girano su youtube e che riportano il suo pensiero sull’evoluzione della società italiana forse in maniera anche più completa e organica di quanto riportato su suoi scritti come “una vita violenta” o “ragazzi di vita” nei quali già si intuiva la preconizzazione di un mondo che si stava configurando dall’italia contadina del dopoguerra e del boom economico.

    • Sono d’accordo. Infatti non demonizzo la “cultura che passa attraverso la rete”, purché esprima un reale desiderio di conoscenza e non si limiti a citare autori a vanvera. Tutto qui.

  3. E condivide un destino analogo anche Moravia, pure se meno aggredito di Pasolini.
    Si cita troppo a sproposito, risucchiati da una cultura da wikiquote, e, per quanto possa dipendere dai tempi, se aprire o meno un libro sono ancora io a deciderlo.

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