Ecologisti: estinti o risorti?

Nel 1986 il Wwf Internazionale scelse di festeggiare il 25° anniversario della sua fondazione ad Assisi. Per l’occasione quattro cortei si mossero da Cortona, Gubbio, Nocera Umbra e Spoleto in direzione della città di San Francesco. I pellegrini in Marcia per la Natura furono accolti uno a uno dal principe Filippo di Edinburgo, all’epoca presidente del sodalizio, la sera del 28 settembre. Tutti insieme furono poi ristorati nella “Selva” del Sacro Convento. assisiIl giorno seguente, nella Basilica Superiore, si celebrò un’emozionante cerimonia interreligiosa: i rappresentanti di cinque delle maggiori religioni mondiali (buddisti, cristiani, ebrei, induisti, musulmani) si riunirono in uno storico incontro in favore della natura. Poiché in quegli anni lavoravo presso gli uffici milanesi del Wwf, ebbi la fortuna di partecipare ai festeggiamenti. Solo anni dopo, però, compresi di avere assistito a quello che sarebbe diventato il momento più alto dell’intero movimento ecologista in Italia. Erano gli anni rampanti dell’edonismo reganiano e di una generazione di giovani arrivisti e arroganti, tuttavia nel nostro Paese le associazioni ambientaliste riuscirono, almeno a tratti, a dettare l’agenda politica, costringendo l’opinione pubblica e la classe politica a confrontarsi con temi quali la perdita della biodiversità, la distruzione degli ecosistemi e i limiti delle risorse.
Negli anni successivi gli ecologisti italiani si mossero lungo una traiettoria discendente. Le associazioni persero smalto e consensi, eccetto i due fenomeni opposti, quello del Fai – Fondo Ambiente Italiano, che con il suo taglio istituzionale, a tratti aristocratico, si è sostituito allo Stato nella tutela e gestione del patrimonio artistico e paesaggistico, e di Greenpeace, che con spirito arrembante e provocatorio continua tenere deste le nostre coscienze assopite. Le sigle storiche sono invece entrate in crisi. Italia Nostra, che annoverò fra le proprie fila alcuni fra i più bei nomi dell’ambientalismo italiano, da Giorgio Bassani ad Antonio Cederna e Renato Bazzoni, è sostanziamente scomparsa. pandaMa anche il Wwf e Legambiente non se la passano toppo bene. Entrambe hanno pagato lo scotto di una ministerializzazione delle proprie strutture e, non ultimo, di non avere preso le distanze in modo chiaro dalla triste vicenda dei Verdi nazionali. In più occasioni, anzi, i dirigenti hanno usato l’esperienza maturata nelle rispettive associazioni per spiccare il balzo verso il Parlamento: due dei passati presidenti del Wwf, Fulco Pratesi e Grazia Francescato, sono stati eletti alla Camera nelle file dei Verdi, alcuni fondatori o leader di Legambiente si sono invece accomodati fra i banchi dei Verdi (Gianfranco Amendola, Gianni Mattioli, Massimo Scalia) e del Pci, poi Pds, Ds e Pd (Chicco Testa, Ermete Realacci). Questo solo per stare ai nomi più noti, ai quali poi occorrerebbe aggiungere una pletora di consiglieri e assessori regionali, provinciali e comunali. Il fallimento dei Verdi, consumatosi con l’epilogo di Alfonso Pecoraio Scanio, passato alla stoia come il peggior ministro della storia repubblicana, ha trascinato verso il basso le sorti già traballanti delle associazioni che più si erano esposte. E mentre il partitino del Sole che Ride non è riuscito a contagiare i vecchi partiti, le sigle ecologiste hanno smarrito quella leadership sui temi ambientali che gli era riconosciuta negli anni Ottanta e, forse, la prima parte degli anni Novanta.
La difesa della natura e del paesaggio, che dovrebbe essere al centro del dibattito in un Paese come il nostro, così unico, fragile e prezioso, ormai è solo lo sfondo di tragedie, consumate o scampate. L’ultima campagna elettorale è stata malinconicamente rappresentativa in tal senso: in un Paese rassegnato a un destino di impoverimento e di declino non si parla più di ambiente.
Con la dovuta singolarità, occorre dirlo, del Movimento 5 Stelle di Beppre Grillo, che invece è nato proprio con l’intento di raccogliere attorno a sé cittadini accomunati da ideali ecologisti, oltre che antipartitocratici. grilloÈ forse il caso di ricordare che le cinque stelle del nome rappresentano questi temi: acqua pubblica, mobilità sostenibile, sviluppo, connettività e ambiente. Certo, in questi primi quaranta giorni abbiamo sentito parecchie gaffe e poche proposte. I Grillini e lo stesso leader del M5S stanno rapidamente perdendo quell’aura di superiorità morale a loro attribuita finché sono rimasti fuori dagli intrallazzi della politica. Ora rischiano di essere percepiti dai cittadini nella veste di nuovi politici, non nel senso di rinnovatori, ma semplicemente di appena arrivati. E quindi di essere facile preda, esattamente come tutti gli altri politici, di critiche e invettive. Se poi cominceranno le fughe verso il Gruppo misto, o addirittura altri schieramenti, la frittata sarà fatta. Con buona pace degli ultimi ecologisti.

5 risposte a "Ecologisti: estinti o risorti?"

  1. la lettura inevitabilmente suscita riflessioni ; mi permetto di esporne qualcuna , seguendo un ordine non esattamente uguale all’articolo .
    Parto infatti dal movimento cinque stelle che mi ha fatto pensare a quando si corre una maratona e all’arrivo ti viene consegnata la famosa maglietta commemorativa . spesso riporta la scritta ” finisseur ” o simili ed indica che pur iscrivendoti alla corsa ( pagando ) hai diritto ad averla solo e soltanto se correrai i 42 e virgola chilometri della maratona .
    Ora , per lo stesso motivo, non ho piacere che i grillini abbiano già a priori meriti o appellativi e magliette , senza aver nemmeno corso ancora un chilometro della loro avventura parlamentare e aggiungo, purtroppo, che alcuni di loro non mi sembrano nemmeno ben allenati per farlo e temo che assisteremo a ritiri per crampi o arrivi stremati e zoppicanti fuori tempo massimo .
    I verdi : un amico col quale ho condiviso un percorso legato ad una vicenda ambientale del mio quartiere , era uno dei maggiori esponenti del partito dei verdi della mia città .
    Mi faceva sempre sorridere quando con grande forza sosteneva i suoi argomenti , fumandoti addosso ( si dice fumo passivo ) le sue sigarette , una dopo l’altra e tra me e me pensavo ” ma se non ti sai occupare dei tuoi polmoni , come puoi occuparti di acqua ,aria, territorio etc.?”
    Spesso lo prendevo in giro dicendogli che in realtà erano così scollegati dalla realtà da accorgersi della primavera perchè erano arrivate le fragole al supermercato ! ma siccome con le serre e le importazioni ormai le fragole si trovano tutto l’anno , era imbarazzante la loro difficoltà.
    Assisi : la bellissima cittadina sarebbe una delle tante bellissime della nostra Italia se non che in più Assisi vuol dire S. Francesco .
    Esiste il Santo patrono dei verdi ? forse no perchè se è vero che la loro collocazione è sempre stata nell’area laica della sinistra ovvio che il Santo patrono non è contemplato .
    Eppure che verde che era sto Francesco ! così sensibile all’acqua all’aria al sole al ” nubilo et sereno ” da farci un cantico ed invitarci a scoprire ” l’altissimo onnipotente bon Signore ” attraverso i cinque sensi .
    Invitarci tutti , nessuno escluso senza tessere di partito o di associazioni o circoli super esclusivi

  2. Oggi è molto facile farsi questa domanda: Ma gli uomini, sono tutti stronzi?
    No. Questo non è vero. Ci sono gli stronzi e ci sono quelli non stronzi, e per ultimi ci sono quegli uomini che si sono davvero innamorati, ovviamente non mi riferisco alle donne…

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