Sissignori, avete letto bene: la crisi è finita. La nuova realtà è questa. È ingannevole inseguire ancora la chimera della crescita. Occorre prendere atto con realismo e umiltà che siamo entrati nella post growth economy, cioè in un’economia del dopo crescita, e che in Italia non ci saranno più incrementi esponenziali permanenti dei consumi e del Pil. Chi ce lo fa credere, ci inganna sapendo di mentire. Tenta solamente di tenerci soggiogati, di promuovere la fabbrica dell’uomo indebitato, di spremerci fino all’ultimo centesimo.
Lo so, la tesi è muscolosa, ma dobbiamo affrontare la realtà. Vogliamo ricordare quali sono state le cause della crisi economica iniziata nel 2008? Quella crisi trae origine dal debito accumulato negli anni precedenti dalle famiglie americane, un debito contratto per soddisfare consumi eccessivi. Gli americani, e come loro gran parte degli occidentali, italiani compresi, hanno abusato per lungo tempo dei prestiti ipotecari e delle carte di credito vivendo al di sopra delle proprie possibilità economiche reali. Hanno acquistato più beni di consumo, auto più veloci e case più grandi e lussuose di quanto si potessero permettere. Insomma la crisi affonda le proprie radici nella spinta estrema al consumismo. L’epilogo, come è noto, è stato che quella crisi americana ha contagiato il resto del mondo.
Le iniziative messe in campo dalla governance internazionale, e in particolare da quella italiana, hanno assunto la dimensione di un crack senza precedenti che fanno legittimamente dubitare della loro efficacia. La deregulation del mercato del lavoro non ha favorito l’occupazione, anzi l’esercito dei senza lavoro e dei precari è cresciuto in modo vertiginoso. E ormai è chiaro a molti che parole come competitività e rilancio dei consumi nascondono in realtà un segreto indicibile: la necessità di continuare a fare profitti con la scusa della crisi. Non crescita dunque, ma nuova truffa.
Quello a cui stiamo assistendo è un triste circo senza speranza che spera di ridare forza alla bulimia consumistica degli anni passati. Ma il tempo è scaduto. Un numero crescente di cittadini non vuole più vivere in una società che sforna persone sempre più sole e sempre più illuse di poter risolvere i propri problemi acquistando beni materiali. La gran parte di noi non è più interessata a vivere al di sopra delle proprie possibilità e soprattutto non vuole più essere schiava del mercato creditizio. La crisi è finita. La nuova società è questa.
SALVARE L’ AMERICA DAL FALLIMENTO VOLUTO DAGLI STAMPATORI DI MONETA-DEBITO, E’ POSSIBILE
3 ottobre 2013
Egregio presidente BARACK OBAMA,
milioni di internettiani di tutti i ceti sociali, hanno finanziato la Sua campagna elettorale per volerLa libera da ogni obbligo verso le banche e le lobbies come nella civile tradizione del PARTITO DEMOCRATICO AMERICANO.
Da tutto il mondo La stanno osservando, poiche’ è incredibile, come uno sparuto Gruppo di stampatori di moneta-debito, di banchieri e di operatori della finanza che spacciano derivati e titoli tossici, possa aver indebitato gli USA sino a minacciare di non essere piu’ disposti a fornire la liquidità monetaria per pagare gli stipendi ai dipendenti degli uffici pubblici statunitensi.
Nell’ ERA INTERNETTIANA, il denaro deve essere il giusto compenso del lavoro utile che ogni uomo apporta alla propria comunita’ e bisogna impedire che sia utilizzato come strumento di afflizioni disumane da avidi parassiti.
Oggi, i danni causati alle Comunita’ umane dalla finanza senza regole e freni, sono devastanti ed e’ giunta l’ ora di porvi fine poiché, non solo le famiglie di altri popoli, ma anche le famiglie americane sono disorientate, afflitte, rovinate da numerose bolle speculative e dai titoli tossici. Con spirito di auto difesa, Le hanno dato il voto sia il popolo ridotto in miseria che la working class e la middie class, che ora Le chiedono di essere tutelate.
Benche’ la situazione sia disperata, Lei, presidente BARACK OBAMA, ha la possibilita’ di interrompere l’ indebitamento degli Usa, rendere vane le minacce degli stampatori di moneta-debito e salvare il Suo Paese dal fallimento.
Utilizzi da subito l’ ordine esecutivo 11110 mai abrogato, firmato il 4 giugno 1963 da John Fitzgerald Kennedy e cominci a far funzionare le rotative per stampare moneta USA, chieda dove sono nascosti i 400 miliardi di euro già stampati da Kennedy e li mandi in circolazione così restituisce agli Americani il dono piu’ bello che possa avere un popolo per evitare crisi e progettare in serenita’ il proprio futuro: la possibilità di stampare e disporre di moneta senza indebitarsi, proprio come scritto dai Padri della Costituzione Americana.
Grazie.
Francesco Miglino
http://www.partitointernettiano.it/
Executive Order 11110
AMENDMENT OF EXECUTIVE ORDER NO. 10289
AS AMENDED, RELATING TO THE PERFORMANCE OF CERTAIN FUNCTIONS AFFECTING THE
DEPARTMENT OF THE TREASURY
By virtue of the authority vested in me by section 301 of title 3 of the United States Code, it is ordered as follows:
Section 1. Executive Order No. 10289 of September 19, 1951, as amended, is hereby further amended – By adding at the end of paragraph 1 thereof the following subparagraph (j):
(j) The authority vested in the President by paragraph (b) of section 43 of the Act of May 12,1933, as amended (31 U.S.C.821(b)), to issue silver certificates against any silver bullion, silver, or standard silver dollars in the Treasury not then held for redemption of any outstanding silver certificates, to prescribe the denomination of such silver certificates, and to coin standard silver dollars and subsidiary silver currency for their redemption
and
By revoking subparagraphs (b) and (c) of paragraph 2 thereof.
Sec. 2. The amendments made by this Order shall not affect any act done, or any right accruing or accrued or any suit or proceeding had or commenced in any civil or criminal cause prior to the date of this Order but all such liabilities shall continue and may be enforced as if said amendments had not been made.
John F. Kennedy The White House, June 4, 1963.
PARTITO INTERNETTIANO
http://www.partitointernettiano.it
PARTITO INTERNETTIANO
…se è vero…….. che culo!!
nb. Il debito porta moneta, è un fatto normale che la moneta viene messa in circolo a debito. Quindi non è il debito la causa della crisi…la crisi è figlia della deflazione, diminuzione di moneta. (basilea 4).
diciamolo ai giovani senza lavoro… che la crisi e finita…è facile parlare da dietro un monitor con il culo ben piantato in ufficio
Temo che tu non abbia compreso il senso della mia affermazione, o di non essere stato sufficientemente chiaro. In ogni caso, non beneficio di alcuno dei privilegi cui alludi con la tua elegante espressione.
Ti sei spiegato benissimo, il problema è che gente come il signore di cui sopra che vuole continuare a creare un mondo di sfigati che fanno degli pseudo lavoretti di cacca per potersi comprare la ricarica del cellulare, magari buttando via anni e anni di studio. Un andazzo che deve finire.
Ma cos’è questa crisi…ma cos’è questa crisi…
Si lamenta l’impresario che il teatro più non va…
ma non sa rendere vario lo spettacolo che dà…
“ah la crisi…e capirai la crisi…”
Non è certamente con una canzonetta che ci scrolliamo di dosso questo peso, è vero che il tutto ha origini lontane da noi, pensare che questo potesse bastare per non subire un contagio è stato un grosso errore. Ora gridare: al lupo, al lupo, non non serve più occorre affrontare il toro e prenderlo per le corna. La forbice tra ricchi e poveri si sta aprendo per accogliere nella parte più bassa sempre più famiglie.
Adoperiamoci per fermare questa piaga.
Massimo
Concordo su tutto tranne sull’ultima parte in cui dici che “La gran parte di noi non è più interessata a vivere al di sopra delle proprie possibilità”.
Io penso il contrario, e cioè che la gran parte di noi spera ancora di poter ritornare al tenore di vita ante-crisi. E’ su questa gente che la mala politica fa leva con le proprie promesse vuote. C’è molta ignoranza in questo atteggiamento e altrettanta malafede.
Solo una piccola parte di noi non è più interessata a vivere al di sopra delle proprie possibilità ed è disposta a pagarne il prezzo. Troppo pochi, purtroppo.
Concordo. Smettiamola di chiamarla “crisi”, definiamola “stato di fatto”, rimbocchiamoci le maniche, torniamo a pretendere di avere oggetti ben fatti e che durino e che abbiano un prezzo non gonfiato, non compriamo a rate niente altro che non siano la casa o un’auto e solo se il prezzo è rapportato alla nostra condizione economica e non a quella che vorremmo. E cominciamo a pensare che è ora di scalare la marcia e smettere di correre verso il niente.
Circa nove anni fa’, J. H. Kunstler ben descrisse un futuro nient’affatto remoto nel suo ‘The Long Emergency’ … Trent’anni prima, le previsioni contenute ne ‘I Limiti dello Sviluppo’ venneno derise da i piu’. Ed eccoci qua’ sulla soglia di un declino irreversibile. Una breve frase estratta da una lettera di Filippo Schillaci delinea una prognosi cinica, ma per niente inverosilmile:
“Oggi l’umanità ha sulla Terra lo stesso ruolo che la peronospera ha in un vigneto: dilaga ovunque, si espande senza freno succhiando la linfa a ogni singola foglia fino a provocare la morte del vigneto intero. A quel punto muore anche la peronospera”.
N.B. Chi fosse interessato a leggere l’intera lettera puo’ contattarmi qui:
paolosclarandis@gmail.com
Le previsioni contenute ne “I limiti dello sviluppo” non furono solo derise, ma svillaneggiate ricorrendo al più classico dei metodi di disinformazione: fu divulgata la leggenda che il libro fosse ricco di previsioni rivelatesi errate, come l’esaurimento del petrolio entro il 2000. Era una falsità, che si poteva smascherare semplicemente consultando alcuni dei grafici contenuti. In realtà sulla base di solide considerazioni scientifiche e moderni modelli matematici, il volume confutò molti assiomi della dottrina economica dominante, allora e ancora oggi. Proprio per questa ragione fu ferocemente contestato. Ciò che però oggi sorprende tutti è una previsione in particolare, e cioè che l’economia mondiale si sarebbe trovata in grosse difficoltà qualche tempo dopo il Duemila. Le curve dei grafici pubblicati nel 1972 lo dimostrano. E la crisi terminale del sistema, scattata nel 2008, dimostra in modo inconfutabile che il modello matematico applicato dagli studiosi del Mit era robusto e valido.
La ‘Banca del Buon Senso’ era gia’ fallita decenni prima del 2008…Quella del ‘Senno’ non fu mai fondata! E’ possibile che la fine dell’umanita’ sia insita a nostra insaputa, nonche’ per nostra inveterata presunzione, nel disegno dell’evoluzione biologica: Memento homo, quia pulvis es et in pulverem reverteris!