Ogni rivoluzione parte dalle parole

Il decadimento della politica italiana è stato preceduto dall’uso insistente di parole trite, tristi, vecchie, stanche. E l’informazione, quella stessa informazione che crede di meritarsi la “i” maiuscola quando invece è solo la corte minuscola della stessa politica, ha assecondato, anzi rafforzato questi questi riti vuoti, questi panegirici estenuanti. I protagonisti che hanno tentato di sparigliare sono finiti nel tritacarne ed espressioni come “teatrino della politica” o “rottamazione” hanno presto assunto lo stesso fascino di centralismo democratico, unità d’intenti, convergenze parallele, tavolo di concertazione, blocco sociale, forte condivisione, abbassare i toni, situazione contingente, mettere in campo delle politiche, larghe intese, vibrante monito. Per favore, basta! Smettetela.  Esiste qualcuno capace di farci riscoprire che si può parlare di politica senza tutto questo grigiume? Capace di farci innamorare della cosa pubblica e assaporare il gusto di governare insieme il nostro domani? Capace di esprimere passione, coraggio, bellezza. Se c’è, batta un colto. Anzi dica una parola. Chiara, semplice, facile.

3 risposte a "Ogni rivoluzione parte dalle parole"

  1. non sarà che la rivoluzione è già in atto ma non siamo noi quelli che ne vedremo i frutti perchè i cambiamenti necessitano tempo e noi ahimè stiamo vivendo solo la stanchezza del periodo più brutto della “storia”? me lo domando e te lo domando , senza riconoscermi nemmeno nell’ottimismo riservato alle nuove generazioni

  2. A proposito di “parole e informazione con la ‘i’ minuscola”, giorni fa il Messaggero in un articolo che raccontava di un prete che aveva stuprato dei bambini, ha usato le parole “incontri sessuali”, tipo un “randez-vous”.
    E spesso i giornalisti usano la parola “abusi” tipo “pacca sul culo” quando si tratta di stupri. Questo è lo specchio di quanto la nostra mentalità (e giurisdizione) considerino questo tipo di tragedie meno di niente.
    Per dire che il peso delle parole è enorme, anche nel difficile compito di cui parlavi giorni fa: cambiare la mentalità.

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