Giorni fa ho pubblicato un post dedicato ai comici indignati che non disdegnano le prebende della pubblicità. Alcuni lettori hanno commentato per esprimere il proprio disappunto. No, non verso il post, nei confronti dei comici. Pare che spazientiscano molto questi signori e queste signore che amano fare i paladini dei diritti calpestati dalle stesse aziende alle quali prestano il loro volto per la reclame. Eppure fanno ascolti in Tv e hanno successo al cinema e in libreria. Quindi non illudiamoci. Noi siamo una minoranza, noi che ci scandalizziamo per la faccia tosta di lor signori. La maggioranza degli italiani invece aspetta con ansia l’evento editoriale che decreterà l’ingresso fra il novero dei grandi letterati di lei, l’autrice di capitoli memorabili della narrativa mondiale intitolati “Il bell’addormentato nei boxer”, “Il pacco in bagno”, “Le tette di Kate”, “Il pisciavelox”, “Lo scaldawalter”, “Belén e Belìn”, “Fighitudine imperitura”, “Le smutandate”, “Il grand cul di Carlà” e “Le telefonate della Minchiamobail”. Prima o poi accadrà, vedrete. Il suo cofanetto di fianco a quelli di Gustave Flaubert, Lev Tolstoy, Thomas Mann, Heny James, William Faulkner, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Emily Dickinson. Accadrà, siamo in Italia.
A dire la verità, è appena uscito il nuovo libro di bruno vespa (il milionesimo?) e credo batta quelli citati nel tuo post. A corollario del lieto evento, in occasione di un’intervista radiofonica promo di qualche giorno fa, il grande autore in questione ha dichiarato, riferendosi a berlusconi “più di cento processi (naturalmente lui è la vittima) di cui una cinquantina importanti (gli altri erano per furti di caramelle, ovviamente), ma la verità (rullo di tamburi…) è che berlusconi è stato inguaiato (tipo “rimasto incinto”) dalle donne!”. Cioé, ha messo su un giro di prostituzione, coinvolgendo anche delle minorenni, una vera e propria “tratta delle bianche” (per citare Sabina Guzzanti) insieme ad altri papponi tra cui un caporalmaggiore dell’esercito, e la colpa è delle donne!. La maggior parte degli uomini italiani la pensa come lui, e questa è una tragedia peggiore dei libri della Litizzetto.
Credo quasi tutti gli scrittori-giornalisti (o sedicenti tali) abbiano fatto danni ben più gravi dei comici-scrittori. In ogni caso, la maggior parte degli italiani non attende con ansia l’uscita di nessun libro, e si vede da come siamo ridotti.
Leggere o non leggere, questo è il dilemma. Per anni ho creduto che la lettura fosse sempre una buona azione. Ora non più. Meglio un bella camminata che perdere tempo a leggere un libro di Vespa o della Litizzetto. Che senso ha dedicare alcune ore della propria vita ai libri di Moccia, D’Avenia, Giordano, Volo, Faletti, Carofiglio, Gamberale e non aver mai letto una riga di Gadda, Bassani o Bianciardi? E mi fermo qui.
Capisco, ed è una riflessione che faccio spesso anche io. Infatti sto rileggendo Melville. Non so dirti da quanto non leggo le “ultime uscite”. Ma, per quanto a molti possa suonare patetico, per me leggere rimale di vitale importanza. E già stamattina ho avuto la riprova (in un breve scambio di battute con una leghista ignorante) di quanto la cultura faccia la differenza.
Continua con il tuo blog, scrivi, scrivi Michele. So che a volte anche un blog costa fatica, prende lo sconforto e sembra quasi inutile, ma il senso c’è e tu sei davvero molto bravo.
In bocca al lupo per tutto:-)
Vero purtroppo prima o poi accadrà, Moccia è addirittura diventato SINDACO.
Cioè guida una GIUNTA COMUNALE.
Di un Paese.
In Italia.
rendiamocene conto….