Giornalisti attovagliati

Sono un giornalista, iscritto all’albo dal 1987. Ora sono indeciso. Non so se sentirmi più infuriato per gli attacchi alla stampa di Beppe Grillo o per la difesa della categoria compiuta oggi da Enrico Letta. Perché pariamoci chiaro, senza girarci tanto intorno. Grillo usa toni che spesso è difficile condividere, ma occorrerebbe anche smetterla una volte per tutte di fare le anime candide e sdegnarsi per qualche parolaccia o sobbalzare per il fastidio che spesso procura la verità. È vero o non è vero che in Italia c’è un esercito di giornalisti attovagliato con il potere? È vero o non è vero che i giornalisti dei grandi quotidiani, quelli in mano all’editoria della finanza e della grande industria ma che non disdegna  i finanziamenti pubblici, costituiscono a loro volta una casta di privilegiati? È vero o non è vero che se lavori per decenni in un giornale che sopravvive soltanto grazie ai contribuenti dovresti avere perlomeno la prudenza, se non la buona educazione di non prendere per il naso i lettori sproloquiando sugli sperperi di questo disgraziato Paese? E, infine, qualcuno potrebbe spiegarmi per quale ragione un giornalista ha diritto di additare un politico e un cittadino non può fare la stessa cosa con un giornalista?

4 risposte a "Giornalisti attovagliati"

  1. E’ possibile dire qualunque cosa dei politici – che sono incompetenti, che sono ladri, che bisogna mandarli a casa – e nessuno si scandalizza, anzi, tutti o quasi condividono. Allo stesso modo possiamo dire che certi chirurghi sono macellai o che certi ingegneri non sanno progettare nemmeno un pollaio; al massimo saremo chiamati a rispondere per diffamazione del singolo, ma non nasce un caso, non ci sono reazioni scandalizzate dei loro ordini professionali. Guai invece a mettere in discussione la professionalità dei giornalisti o quella dei magistrati, scatta qualcosa di molto simile al vilipendio della religione. Il che ci dimostra che nel nostro Paese ci sono tante caste, tutte con in loro privilegi, ma solo due hanno la pretesa di essere anche caste intoccabili: i magistrati e i giornalisti appunto.
    Quando qualche giornalista intona il piagnisteo sul diritto di cronaca e sulla libertà di stampa, pensando alla leggerezza con la quale se ne abusa, mi viene voglia di fargli fare il giro d’Italia a calci nel c…
    Ricattabili, lecchini e intoccabili. Questo sono oggi i giornalisti. Il braccio armato dei politici.
    MASSIMO

  2. Fra “additare” e contestare civilmente un giornalista e “velatamente” dire o spingere a pensare che “certa gente dovrebbe essere messa al silenzio in modo definitivo” sia una cosa “buona e giusta” …..

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