Expo Milano 2015 “Nutrire il Pianeta”. Ma il piatto forte è il cemento

Verranno a dirvi che Expo 2015 sarà un’occasione unica per rilanciare l’Italia.
E che sarà un’occasione unica per riprogettare Milano.
Verranno a dirvi che Expo 2015 sarà uno straordinario evento universale, che darà visibilità alla tradizione, alla creatività e all’innovazione nel settore dell’alimentazione.
Difatti lo slogan di Expo 2015 è “Nutrire il Pianeta”. Al centro dell’evento dovrebbe esserci il tema del diritto ad una alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutto il mondo.
Verranno a dirvi tutto questo e molto altro ancora: che si è già ottenuto il record di adesioni, che è previsto il record di visitatori, che senza Expo 2015 saremmo destinati al declino. Esattamente come ci avevano detto che senza l’euro saremmo precipitati in una crisi drammatica…
Ogni volta che sentirete queste parole, naturalmente pronunciate con l’enfasi che si accorda a simili ‘ghiotte’ occasioni, vi invito a guardare immediatamente dopo le immagini riportate qui sotto. Documentano l’immenso cantiere aperto da mesi a Milano su un’area racchiusa tra la linea ferroviaria dell’alta velocità, il polo fieristico di Rho-Pero, il tratto urbano della A4, la statale del Sempione e il cimitero Maggiore. Qui sorgerà il sito espositivo, progettato secondo la mente fervida degli organizzatori come espressione del tema ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’. A una persona comune e raziocinante invece pare soltanto una spaventosa colata di cemento, che si aggiunge ai grattacieli del quartiere Porta Nuova-Garibaldi e ai palazzoni in costruzione o già costruiti nell’area della vecchia Fiera, a Santa Giulia e a Porta Vittoria. Sembra del tutto evidente che il piatto forte con cui si pensa di nutrire il Pianeta è a base di cemento, condito da asfalto e trivelle, il tutto sapientemente miscelato da ruspe.

cantiere expo 2015

cantiere expo 2015 2

cantiere expo 2015 3

Sullo sfondo di queste ultime due foto si possono osservare il Monte Rosa  e altre cime delle Alpi innevate. Costituiscono un’elemento di naturalità che potrebbe disturbare. Ma non preoccupatevi. I Tre Moschettieri (che come ben sappiamo in realtà erano quattro) raffigurati nell’immagine sottostante si stanno diligentemente adoperando per risolvere anche questo problema. Soffieranno con forza il loro vento barbaro fin verso le pendici dei monti. E qualcosa magari accadrà.

letta-sala-maroni-pisapia- expoda sinistra Giuseppe Sala, Enrico Letta, Roberto Maroni, Giuliano Pisapia. 

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2 risposte a "Expo Milano 2015 “Nutrire il Pianeta”. Ma il piatto forte è il cemento"

  1. Pingback: Expo 2015: di briccone in briccone si avvicina la kermesse | L'alternativa nomade

  2. Condivido tutte le perplessità espresse, infatti l’interrogativo è: che cosa lascerà a Milano l’Expo?
    Il problema del “dopo” è cruciale e impone la previsione del riutilizzo o della dismissione programmata di molte strutture espositive una volta terminata l’Expo.
    Avveniristici padiglioni realizzati per le esposizioni precedenti, hanno lasciato sul terreno eredità di non facile gestione. Guardando le immagini per alcune città, queste parlano chiaro: a distanza di anni in alcuni casi le riqualificazioni non sono avvenute, e i siti restano inutilizzate terre di nessuno.
    Da noi gli sprechi sono un’abitudine……. Speriamo non sia così.
    MASSIMO

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