I mondiali di calcio sono ancora in corso, ma si possono già decretare i primi vincitori e i primi sconfitti. Non tanto sul terreno di gioco quanto sul piccolo schermo: Sky surclassa la Rai su ogni fronte. Partiamo dalla sigla. Mi lacrima il cuore, ma la canzone e il video di Emis Killa, scelti da Sky, sono molto più in linea con lo spirito brasiliano di questi mondiali rispetto al brano di Mina targato Rai.
Passiamo a giornalisti, conduttori commentatori. Be’ qui il confronto diventa imbarazzante. È un po’ come paragonare la Premiere League a un girone di promozione italiano. Da una parte volti freschi, commentatori competenti e brillanti (anche se a volte fanno a pugni con la sintassi), telecronisti briosi e incalzanti; dall’altra facce di cera, rughe e dentiere, ‘tecnici’ imbarazzanti e cronisti che ti fanno domandare: ma sto guardando una replica di Messico ’70?
Insomma, da una parte una tv nuova e frizzante, con i suoi limiti e i suoi difetti, ma figlia della modernità; dall’altra una ‘corte dei miracoli’, un carrozzone triste e incompetente, figlio di un’Italia che sprofonda. Anzi, che meritatamente è già sprofondata.
Non toccate Paola Ferrari