Nei giorni scorsi i giornaloni nazionali si sono dilungati a commentare il cosiddetto Decreto del Fare varato dal Governo Letta. Il Corriere della Sera ha titolato: ‘Oggi è il giorno del «fare». Ecco le misure per famiglie e imprese’. Altri sono stati un poco più cauti, qualcuno ha avanzato tiepide perplessità. Nessuno però ha raccontato com’è nata l’idea di questo Decreto. Vi svelo io i retroscena. Enrico Letta era seriamente preoccupato per le critiche ricevute. Perfino i quotidiani stranieri cominciavano a titolare: ‘Il Governo italiano è al palo, non sta facendo niente’. Così ha pensato di dare un segnale di vita. Come si fa in questi casi, ha convocato un team di espertoni della comunicazione, chiedendo loro di affrontare seduta stante la situazione. I guru si sono stretti attorno a un tavolo e hanno cominciato a elucubrare.
Uno di loro ha chiesto: – Di cosa è accusato il Governo Letta?
– Di non fare nulla – hanno risposto alcuni.
– Bene – ha replicato il primo – quindi cosa occorre fare?
– Mmhh, mah… – qualche momento di indecisione, poi s’è levata una voce: – Dobbiamo fare un bel Decreto!
– Giusto! Ben Detto! Esatto! – un coro di voci entusiaste ha accolto la propostona.
– Già, ma attenzione al nome – ha commentato il più anziano dei guru – tutto dipenderà da quello.
– Eh già – hanno risposto in molti.
– Io avrei un’idea – ha detto uno che fino a quel momento era stato un po’ in disparte.
– Sentiamo – l’ha incalzato il guru anziano.
– Proporrei di intitolarlo Decreto per la Ripresa.
– Mmhh – ha detto il guru anziano.
– Mmhh – han detto gli altri.
– Sa di già sentito – ha precisato il guru anziano.
– Eh sì, sa di già sentito – hanno aggiunto gli altri.
– Allora chiamiamolo Decreto per lo Sviluppo – ha replicato il guru in disparte.
– Decreto per lo Sviluppo?! – ha commentato sarcastico il guru anziano. – Naaah, poi quelli di sinistra si mettono a puntualizzare se deve essere sviluppo o progresso… Non va bene.
– E allora, come lo chiamiamo? – hanno chiesto in coro gli altri guru, con i volti già affranti.
Proprio a quel punto, si è alzato dal tavolo il guru emergente, un astro nascente della comunicazione, il cui motto è “parla picca e `nzirtirai”. Si è sistemato i polsini della camicia, ha ravviato il ciuffo e ha esclamato: – Visto che il Governo Letta viene accusato di non fare niente, lo intitoleremo Decreto del Fare. Questo è il nome giusto.
– Geniale – hanno esclamato tutti all’unisono.
– Geniale – ha aggiunto una seconda volta il guru anziano.
– Bene, bene – hanno detto tutti in preda a un delirio di onnipotenza. Intanto alcuni già si stavano alzando dal tavolo.
– Sì, ma ora dobbiamo metterci dei contenuti in questo Decreto del Fare – ha detto a quel punto il guru in disparte.
– Già – hanno ammesso tutti, compreso quelli che avevano già raggiunto la porta di uscita.
– Ma sì, ma sì – è intervenuto a quel punto il guru anziano – e che volete che sia! Ci metteremo le solite cose: una mano all’edilizia e alle infrastrutture, bollette meno care, semplificazioni burocratiche, bonus per gli studenti e un fisco più tenero.
– Diamine, ma ce la faranno a fare tutte queste cose? – ha chiesto allora il guru in disparte.
– Ah ah ah ah – una fragorosa risata ha riempito la sala, mentre i guru si stringevano le mani e si scambiavano congratulazioni.