La domanda che sto per porvi presuppone di aver risposto sì a un interrogativo precedente: ci saranno ancora libri su carta tra cent’anni? Se il vostro responso è affermativo, possiamo passare alla questione in esame. Quali titoli fra quelli pubblicati nell’ultimo quarantennio, per fare chiarezza diciamo dal 1970 a oggi, si leggeranno ancora nel 2113? In altre parole, quali fra le opere contemporanee diventeranno classici? Di quali autori si parlerà ancora tra cento anni, e quali invece saranno caduti nell’oblio? Per dovere di ospitalità comincerò io, proponendovi un po’ di titoli che ho letto e che tra un secolo, secondo me, saranno classici riconosciuti (per molti in realtà lo sono già). Tenete naturalmente conto che ne elencherò solo alcuni e ne dimenticherò tanti.
Il re degli ontani di Michel Tournier
Norwegian Wood di Haruki Murakami
Americana di Don DeLillo
Pastorale americana di Philiph Roth
Riposa coniglio di John Updike
Aspettando i barbari di J. M. Coetzee
Quello che rimane di Paula Fox
Un cuore così bianco di Javier Marías
Le Correzioni di Jonathan Franzen
Quel che resta del giorno di Kazuo Ishiguro
Ora vi invito a fare altrettanto. Ed esortate anche tutti i vostri amici, appassionati lettori, a farlo con voi. Quali libri contemporanei ci saranno sul comodino nel 2113?
Forse Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo di Ravecca Massimo
Intanto grazie del like… poi avendo trovato scuriosando questo post non potevo rimanere indifferente: GRAZIE per le dritte, alcune erano già note ma sono sempre alla ricerca di libri che facciano letteralmente godere il lettore.
Mi hai incuriosito!
A presto
A naso ti direi che Roth non potrà mancare. Ma onestamente non so se la mia sia una scelta logica o una speranza malcelata 🙂
Se mancherà Roth saranno tempi bui.
Provo anch’io ad aggiungo alcuni libri:
Ernest Hemingway – Per chi suona la campana.
Cesare Pavese, La luna e i falò.
Dino Buzzati – Il deserto dei Tartari
Tomasi di Lampedusa – Il Gattopardo
Alberto Moravia: Gli indifferenti
Pier Paolo Pasolini – Ragazzi Di Vita
Italo Calvino – Il barone rampante
Leonardo Sciascia – Il giorno della civetta
penso però che la tecnologia avrà il sopravvento e farà scomparire la carta e quindi libri e giornali non sopravviveranno.
Massimo
Però questi sono antecedenti il 1970 e appartengono già alla categoria dei classici. Forse hai voluto segnalami che non ho citato neppure un italiano. Di certo, non vedo nomi all’altezza di Roth, Murakami o Coetzee. Chi sarebbero i nostri scrittori eterni? Baricco? Camilleri? Giordano? Mi paiono tutti il prodotto di una disarmante mediocrità, cascami di una letteratura da festival, fiction e classifiche. Non vedo in giro Gadda, Bassani, Bianciardi o Buzzati, né Pasolini o Sciascia. Ma provo ugualmente a proporre un paio di titoli: uno ormai datato, La donna delle domenica di Fruttero&Lucentini, e un altro più recente A nome tuo di Mauro Covacich.
Tra gli italiani, in cuor mio mi auguro che un Tabucchi non manchi. 🙂 Aggiungo un internazionale Bukowski, che personalmente non amo, ma che a modo suo è un “classico”. Chissà, forse diventeranno classici anche Pahlahniuk, Welsch, Hornby…a modo loro già lo sono, in fondo.