Evidentemente ci sono donne e donne. Il caso di Mara Carfagna

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Premetto che non provo, né mai ho provato alcuna simpatia umana e politica per Mara Carfagna. Tale sensazione è stata rinforzata anni fa, quando ebbi occasione di intervistarla. O meglio, concordai un’intervista con il suo ufficio stampa, all’epoca lei era ministro per le Pari Opportunità, ma tutto si risolse in una lunga attesa al termine della quale la Carfagna mi concedette solo pochi secondi per scusarsi: si era fatto tardi e lei doveva proprio andarsene. Fu comunque l’occasione per osservarla da vicino, per conoscere il suo entourage, le sue frequentazioni e il suo modo di interpretare il ruolo che ricopriva. Guardare da vicino un politico, osservare le sue movenze e i suoi sguardi, ascoltare le sue parole in modo diretto e non attraverso il filtro di una telecamera, insegna molte cose. In quell’occasione compresi che la dimensione politica di Mara Carfagna era davvero modesta e che il suo modo di atteggiarsi, altero e distante dalla gente, era davvero antico.
Nonostante ciò non ho mai smesso di provare indignazione per i toni beffardi che gran parte dell’informazione italiana, ma anche della classe politica e della gente comune, le ha sempre riservato. Mara Carfagna è stata dileggiata in più di un’occasione e su di lei circolano in rete maldicenze di ogni genere. Il più delle volte tanta ostilità non trae origine da un’attenta analisi di ciò che ha detto o fatto, e qui sì che occorrerebbe essere severi e intransigenti, bensì dall’accostamento della sua attuale figura di politico a quella precedente di soubrette. Per di più di soubrette giovane e avvenente. Per un ministro che ha posato senza veli non c’è ancora spazio in un’Italia bacchettona e retrograda, neppure se dovesse rivelarsi un genio. Intendiamoci, la Carfagna non è un genio, tutt’altro direi. Ma la sua intelligenza e la sua protervia nell’affermarsi personalmente non sono né minori né maggiori di quelle di tanti altri suoi colleghi o di tante altre altre persone che rivestono ruoli di primo piano nel mondo dell’imprenditoria, dello spettacolo o dello sport, e alle quali tuttavia non è destinato tanto astio.
L’ultimo vile attacco alla Carfagna si è consumato su Corriere.it di oggi. Un video con un breve commento, intitolato: E la Carfagna citò Einstein. Al telefono con Berlusconi, durante la manifestazione di Forza Italia a Napoli, la parlamentare del Pdl sfodera a sorpresa un frase del fisico tedesco: «Le grandi menti, le grandi persone hanno sempre ricevuto violenta opposizione da parte delle menti mediocri». È un evidente azzardo, si potrebbe anche dire una stupidaggine, o un suicidio politico. Paragonare Einstein a Berlusconi, perché questo la Carfagna ha voluto fare, è privo di alcun senso logico e compiuto. La grandezza di Einstein non ha eguali, o semmai questi vanno cercati nel mondo della scienza: Copernico, Darwin, Pasteur e pochi altri. Ma la viltà, e anche in questo caso credo si possa dire la stupidità del Corriere, sta nell’aver giocato sull’altro equivoco. Il paragone sciocco e irriverente fra Eintein e Berlusconi passa in secondo piano, perché i geni di Via Solferino trovano più divertente sottolineare l’inadeguatezza del primo accostamento, quello cioè fra il personaggio citato, Einstein appunto, e colei che lo cita, la Carfagna. Già, come a dire che con quella bocca lì non dovrebbe neppure permettersi di pronunciare simili nomi. Chiaro, no?

3 risposte a "Evidentemente ci sono donne e donne. Il caso di Mara Carfagna"

  1. Quello che mi dispiace è che in questo modo l’idea delle donne in politica continuerà ad essere di questo genere: Sei bella? Stai in politica e hai successo? Allora l’hai data! Magari la signora Carfagna non sarà una cima (come si è potuto evincere dalle sue dichiarazioni) ma è più responsabile chi l’ha messa li sapendo che sarebbe stata presa a fucilate dall’inizio alla fine. Del resto se la percentuale delle donne in parlamento è così bassa un motivo ci sarà pure, no? E’ anche da questo che si vede la civiltà di un paese.
    Sarà stato giusto portare al parlamento italiano pornostar come Cicciolina e quel vandalo che voleva coltivare erbetta in parlamento!!quello dei centri sociali!!quello è il vero schifo della politica italiana!!!
    Poi è arrivata la bufera “mani pulite e tangentopoli” con il terremoto politico della prima repubblica ……. Siamo arrivati ad oggi ………
    Da troppo tempo questo paese ha perso di vista valori quali: giustizia, uguaglianza, morale, etica comportamentale. Italico popolo di pochi lavoratori, poeti, parassiti e troppi troppi mafiosi, ora che sei sull’orlo imminente del tracollo economico e del disastro sociale, hai solo una strada da percorrere, quella dell’estirpazione radicale di tutti quegli zombi mediatici parassiti mafiosi piduisti che non rientrano nei canoni di “normali cittadini”
    MASSIMO

  2. Il tentativo di parogare la mente di Berlusconi a quella di Albert Einstein non sta in piedi neanche con le stampelle. E’ talmente forzato il tentativo della Mara ma così tanto forzato da sfidare tutte le leggi della fisica e della politica, per infine sbatterci contro in maniera disastrosa.

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