Il cesso è sempre in fondo a destra. Anche su Corriere.it

Aveva proprio ragione Giorgio Gaber, “il cesso è sempre in fondo a destra”. Esaminiamo la colonna di destra di Corriere.it, versione online del celebre quotidiano, e scorriamola verso il basso. Ecco, in fondo a destra troviamo il cesso del giornalismo, e scusate se ho usato l’espressione giornalismo. Il mitico Corrierone, al pari di altri quotidiani, ha una suddivisione della home page piuttosto netta: sulla colonna (il termine è stato trasportato naturalmente dal cartaceo al digitale) di sinistra il giornalismo “serio” e su quella di destra il contenuto cosiddetto acchiappaclic. Una colonna ripiena di boxini-morbosi: Nicole Minetti in costume, Melissa Satta mentre fa la spesa, Rihanna mentre fa una qualsiasi cosa, video virali su YouTube, tatuaggi di qualsiasi tipo e foggia, strepitosi tacchi delle star, pettinature folli delle star, lifting delle star. Il contenuto di solito è proposto in forma di foto o video-notizia con breve testo a corredo, oppure direttamente come galleria fotografica con minime didascalie. Analizziamo nel dettaglio un singolo boxino-morboso di oggi: Miranda Kerr in topless (per sbaglio) sul set, galleria fotografica dell’incidente occorso  sul set di Miami alla supermodella, che  è rimasta, per sbaglio, in topless sul set di uno spot pubblicitario. Si è visto anche di peggio, di molto peggio sulla stessa home page di Corriere.it: sexy-interviste, scatti inguinali, pruriginosi sondaggi e di tanto in tanto non mancano immagini che occhieggiano al mondo fetish. Ora tutto questo non è condannabile di per sé. Fra persone adulte ciascuno è libero di leggere ciò che vuole, purché i contenuti e le immagini non travalichino il rispetto degli individui coinvolti. Sorprende però che il giornale della buona borghesia italiana sul web sconfini con tanta disinvoltura verso il più becero pettegolezzo. Sorprende ancora di più, e qui si arriva al punto, che lo stesso giornale pretenda di erigersi ad autorità morale e con i toni compiaciuti dei suoi editorialisti stigmatizzi i malcostumi italiani, quando poi, poche righe sotto, indulge senza ritegno al voyeurismo di bassa lega. È pur vero che la stampa italiana in tale direzione vanta illustri precedenti, basti pensare alla guerra dei nudi in copertina tra L’Espresso e Panorama negli anni Novanta. Qualcuno potrebbe far notare che anche altrove non si scherza. Ad esempio in Gran Bretagna i giornali di gossip spopolano. Vero, ma il problema da noi sta nella commistione tra alto e basso, nell’abbattimento del sacro muro di divisione tra notizia e gossip. Se aprite l’edizione web dei giornali più autorevoli di molti altri Paesi non troverete contenuti simili a quelli ospitati nelle nostre colonne di destra. Il New York Times, il Washington Post o il Guardian non offrono quelle immagini e quelle didascalie, anche se non sono certo privi di articoli sul mondo dello spettacolo. Da noi tutto invece è mescolato e frullato. Lo fa Corriere.it e lo fanno quasi tutti i “grandi” giornali. Tranne qualche rara eccezione, non c’è differenza tra quotidiani di qualità e tabloid, a differenza di quanto accade nel Regno Unito o negli Stati Uniti. Noi abbiamo un solo tipo di giornale. Un giornale con la pretesa di essere di qualità malgrado i titoli gridati, il pathos scandalistico e i rumors da portineria. Mi dite quale credibilità può avere il Corriere quando, nello stesso giorno, nella colonna di sinistra ospita contributi per denunciare la violenza contro le donne e favorire una cultura capace di rispettare il corpo femminile, e poi nella colonna di destra, in fondo, laddove c’è il cesso, abbonda in stranezze e nudità? 

P.s. Consentitimi un aggiornamento, ma Corriere.it è un pozzo senza fine di perle giornalistiche. Dopo che avevo già pubblicato il post, l’home page di oggi è stata aggiornata con questa notizia: Rihanna sul palco mima amplesso. Non siamo tanto a destra e nemmeno tanto in fondo, ma sempre di cesso si parla (con tutto il rispetto per Rihanna e i suoi fans).  

P.p.s. E di questa cosa ne pensate? “Gaza strip” In tanga e armate: le soldatesse che imbarazzano Israele. Alta scuola di giornalismo, sempre dal Corriere.it di oggi in costante aggiornamento di qualità. Forse più che di assetti e di quote, al prossimo Cda di Rcs dovrebbero parlare del progetto editoriale. Sempre che sia rimasto ancora qualcuno capace di farlo.

8 risposte a "Il cesso è sempre in fondo a destra. Anche su Corriere.it"

  1. In ogni ambito, da noi tutto è mescolato e frullato persino il credibile con l’incredibile, l’etico con l’indecente, la sostanza con l’apparenza, il legale con l’illecito… finanche a spostare troppo oltre i limiti comuni d’indignazione, moralità ed onestà intellettuale.

  2. Anche la home page di Tiscali (www.tiscali.it) è strutturata più o meno in questo modo : a sinistra le notizie, al centro gli articoli dei bloggers e sulla destra gossip di bassa lega con titoli idioti per attirare le persone. Peccato perché Tiscali è, in fondo, una buona “piattaforma” informativa… Complimenti per il tuo blog

  3. Sarebbe interessante approfondire gli “studi” pubblicitari, quelli commerciali, i ritorni economici e d’immagine, che spingono i maggiori quotidiani italiani verso la deriva del boxino morboso.
    Ancora una volta: o sono più furbi i direttori delle testate on-line nostrane o ritengono che la massa (importante) dei lettori sia attratta prevalentemente, per non dire esclusivamente, da quella roba.
    Non so se esista un “codice etico” (o similare) per i quotidiani on-line in giro per il mondo, che vieti in sostanza la pubblicazione di alcuni contenuti….o siamo sempre “noi” che ce ne freghiamo.
    Per me l’informazione online resta: IlPost, Linkiesta e pochi altri “selezionati” blog che riprendono editoriali o articoli interessanti dalle principali testate (p.es. “Quintostato”), e ovviamente questo 😉

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